Il Museo del Contadino è stato inaugurato il 15 giugno 2002 nelle strutture dell’antica corte agricola del castello di Frascarolo e comprende vari ambienti.
Al piano superiore del Museo vi sono vari carri e carretti, alcuni con le sponde e altri senza, uno anche con una forma allungata proveniente dalla Toscana. Quest’ultimo conserva una colorazione rossastra, mentre tutti i carri della Lomellina sono di colore azzurro.
I carri agricoli sono molto numerosi e si trovano ovunque, essendo connaturali al territorio e al lavoro nei campi. Sono a due o quattro ruote, carri, carretti e carrette, nelle forme più varie e per le utilità riconosciute: sono l’immagine più accreditata della civiltà contadina del tempo. Diversi ovviamente sono i calessi, distinti dai primi per la leggerezza della struttura e per la funzione assegnata: i carri trasportano pesi e vanno lentamente, i calessi trasportano persone e sono veloci. Nella semplicità, e nella dinamica, queste mi sembrano le differenze, oltre al fatto che è facile reperire carri, mentre è molto più difficile conservare calessi e tanto più carrozze.
Sempre al primo piano è conservata dal giugno 2005, la scultura denominata “La Grande Cavalla” opera di Gian Luigi Giovanola, pittore e scultore. L'ha realizzata in luogo, in periodi di tempo che hanno richiesto due anni, utilizzando piccoli tasselli di legno, per cinque metri di altezza. Oggi è contornata da una serie di dipinti e opere per ricordare il Maestro.
Scuderia, Carri e Carrozze | Frascarolo
Collocata al primo piano del Museo del Contadino di Frascarolo, la sezione Scuderia, Carri e Carrozze ospita una scultura di Gian Luigi Giovanola.
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